La vita che Emmanuel Carrère racconta, questa volta, è proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella che gli antichi chiamavano melanconia. C'è stato un momento in cui lo scrittore credeva di aver sconfitto i suoi demoni, di aver raggiunto «uno stato di meraviglia e serenità»; allora ha deciso di buttare giù un libretto «arguto e accattivante» sulle discipline che pratica da anni: lo yoga, la meditazione, il tai chi. Solo che quei demoni erano ancora in agguato, e quando meno se l'aspettava gli sono piombati addosso: e non sono bastati i farmaci, ci sono volute quattordici sedute di elettroshock per farlo uscire da quello che era stato diagnosticato come «disturbo bipolare di tipo II». Questo non è dunque il libretto «arguto e accattivante» sullo yoga che Carrère intendeva offrirci: è molto di più. Vi si parla, certo, di che cos'è lo yoga e di come lo si pratica, e di un seminario di meditazione Vipassana che non era consentito abbandonare, e che lui abbandona senza esitazioni dopo aver appreso la morte di un amico nell'attentato a «Charlie Hebdo»; ma anche di una relazione erotica intensissima e dei mesi terribili trascorsi al Sainte-Anne, l'ospedale psichiatrico di Parigi; del sorriso di Martha Argerich mentre suona la polacca Eroica di Chopin e di un soggiorno a Leros insieme ad alcuni ragazzi fuggiti dall'Afghanistan; di un'americana la cui sorella schizofrenica è scomparsa nel nulla e di come lui abbia smesso di battere a macchina con un solo dito – per finire, del suo lento ritorno alla vita, alla scrittura, all'amore. Ancora una volta Emmanuel Carrère riesce ad ammaliarci, con la «favolosa fluidità» della sua prosa («Le Monde») e con quel tono amichevole, quasi fraterno, che è soltanto suo, di raccontarsi quasi che si rivolgesse, personalmente, a ciascuno dei suoi lettori.
Autore
Carrère Emmanuel
Titolo originale
Yoga
Traduttore
Di Lella Lorenza;Scala Francesca
Editore
Adelphi
Collana
Fabula
Anno edizione
2021
In commercio dal
Formato
Libro in brossura
Pagine
312
Dimensioni
-
Codice EAN
9788845935756
Yoga
Carrère Emmanuel - Autore
Yoga
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Emmanuel Carrere è a suo modo un genio.i suoi libri si divorano e ti divorano.chi lo conosce sa come funziona, racconta di sé attraverso le storie degli altri, è svelto ,un compiaciuto cialtrone.qui ci racconta la sua depressione, la vita in forma di onda improvvisa, incontrollabile, lo yoga come come formula per accettare tutto di sé, compresi il vuoto, le mancanze di profondità.compiaciuto anche nel dipingere le proprie bassezze, la sporcizia dei pensieri circolari che annientano, Carrere è grande.non importa se non c è trama, se mescoli fatti reali a manipolazioni autocelebrative.. è in grado di filare la paglia in oro.
Non bello come altri suoi libri precedenti.
Sconsigliato a coloro che non maneggiano Carrere. Da non perdere per chi lo ama. Perché questo è un Carrere all’ennesima, uno zibaldone autobiografico che risuona tutti i suoi libri. Come rivedere un vecchio amico e trovarlo in forma.
Yoga doveva nascere come un semplice libretto sulla disciplina e sulla differenza tra la mera attività fisica e la più profonda meditazione che esula dagli stereotipi radical chic; è proprio con questo presupposto che Carrère intraprende un seminario di meditazione Vipassana della durata di dieci giorni che è fortemente sconsigliato abbandonare: interrompere un così viscerale percorso potrebbe causare gravi squilibri emotivi e se non fosse che già l’autore soffriva di stati depressivi che condizionavano la sua vita, l’invito a non lasciare il seminario suona a posteriori come un terribile presagio davanti alla diagnosi di bipolarità. Carrère parla in maniera spiccia e senza retorica, vomitando tanti dei suoi sconnessi vritti – che definisce fluttuazioni della coscienza, che sono la chiave di volta di ciò che racconta: la sua storia (a tratti riadattata) è la ricerca di uno stato di “meraviglia e serenità” mediante il suo personale approccio con la meditazione che passa non solo attraverso le posizioni e i silenzi dettati dallo yoga, ma anche attraverso il sesso, la scrittura e le relazioni con gli altri. Con ciò Carrère ci dice che questo è il suo punto di vista unico e biasimabile, ma la naturalezza che contraddistingue il suo modo di rapportarsi a noi lettori e il suo trascinarci “nei suoi alti molto alti e nei suoi bassi molto bassi” aumentano la voce narcisista dell’io narrante facendo sì che questa visione autoreferenziale della realtà circostante vada a contrastare proprio con l’oggetto del libro, lo yoga, che invece che rappresentare l’elemento unificatore causa ancora più disgregazione nella psiche di chi lo racconta.
Il libro di E. Carrere ha il pregio di affrontare temi impegnativi come la malattia mentale con sorprendente leggerezza, insieme ad una immancabile nota ironica che rende la lettura piacevolissima. Lo yoga e le riflessioni sulle pratiche meditative costituiscono un pretesto narrativo e sono affiancate dal racconto di altre significative vicende biografiche. Degni di nota sono i capitoli dedicati al tema dei migranti, rielaborati a partire da una esperienza vissuta dallo scrittore nell’isola di Leros. Carrere cita, fornisce spunti culturali interessanti che il lettore può approfondire altrove. Lo fa con una certa grazia. Profondo, lucido, leggero, divertente, ottimamente scritto. A me è piaciuto.