La portalettere

Credo che un’ora di incontro a connessioni il 20 febbraio non basterà per chiedere a Francesca Giannone quanto c’è di vero e quanto di inventato in questo romanzo, per chiederle di Anna, di Carlo, di Antonio, di Lorenza, della Cantina, di uno stilista e di un parroco, del comunismo e della casa delle donne, dei rimpianti e delle lettere, degli eredi e di cosa realmente sanno, per chiederle tutti i perché che mi assillano ancora, dopo aver letto l’ultimo rigo di questo appassionante romanzo, di questa saga familiare, di questa vita di un paese italiano che potrebbe essere stato quello dei nostri nonni, per chiederle se mentre scriveva i personaggi le parlavano, per chi tifava, se voleva che qualcosa fosse andata in maniera diversa, per sapere cosa è successo da quella fine ad oggi. I personaggi di questo romanzo sono vivi, veri e attuali, e non si può lasciarli andare. Io non ci riesco.

Capolavoro assoluto, la lungimiranza di questa donna stravolge le abitudini di un piccolo paesino del sud durante e dopo la seconda guerra mondiale , non solo come la prima portalettere donna, ma come precursore della difesa delle donne, una storia che tesse i suoi fili nei vicoli del borgo antico di lizzanello , tra storie che rappresentano ancora oggi la quotidianità delle terre del sud, la bellezza della libertà di questa donna sta nelle proprie idee,che sono decise forti, tanto da non votare il marito come sindaco, l’amore per Carlo che rimane il suo punto fermo, ma soprattutto l’amore verso il prossimo. La portalettere rappresenta la bellezza della vita quotidiana dei piccoli paesi del sud.

La protagonista è Anna , una donna forte che grazie al suo coraggio ottiene tutto ciò che vuole andando contro i pregiudizi della gente. Capolavoro. Voto 9

Una storia che si divora letteralmente. Una trama avvincente e un esordio travolgente. “La portalettere” di Francesca Giannone è questo e molto di più. Francesca Giannone scrive in modo diretto, scorrevole e sa essere pungente nel momento giusto e con le parole giuste. Una prosa talmente bella tale da avvolgerti, cullarti e farti sognare. Una donna fiera come Anna, di certo, non si dimentica. Da leggere e da rileggere.

La Portalettere di Francesca Giannone "...finalmente aveva rivisto nei suoi occhi quella scintilla che conosceva bene e che amava in lei più di qualsiasi cosa. Quel guizzo era lo stesso che le aveva visto quando aveva deciso di presentarsi al concorso delle Poste e quando si era messa a raccogliere firme per il voto alle donne" Credo che questa sia la frase che più di tutte descrive Anna, la donna venuta dalla Liguria, la forestiera diventata la portalettere di Lizzanello, in Puglia. Anna era una donna determinata, femminista convinta e profondamente credente nell'emancipazione femminile. Era colta, coraggiosa ed autentica con tanto amore da offrire. In questo romanzo si racconta di Anna (e di Carlo, Antonio,  Lorenza, Giovanna ecc...) dagli anni 30 agli anni 60, delle sue idee che si intrecciano (o si scontrano) con le antiche usanze e credenze popolari in una storia avvincente e ricca di colpi di scena fino all'ultima pagina.